Politicamente Corretto

Un sole splendente diede il buongiorno ad Alfred che, nonostante fosse sabato, si era alzato di buon'ora, come sempre. Era diventata un'abitudine ormai, il lavoro d'ufficio l'aveva reso schiavo della sedia. Per questo aveva deciso di fare una passeggiata nel fine settimana, un modo come un altro per tenersi in forma.

Ma in giornate del genere era difficile avere rimorsi su questa decisione. Alfred uscì dalla sua casa con un sorriso a trentadue denti, pronto a fare il suo solito giro. Come prima cosa si diresse dal suo giornalaio di fiducia per mettere le mani sul quotidiano che leggeva di solito. Dovette macinare diversi metri per raggiungere questo luogo, ma era proprio questo lo scopo dell'uomo, camminare.

Una volta acquistato il giornale, si recò verso il bar che solitamente frequentava. Anche in questo caso dovette farne di strada, prima di arrivare a destinazione. Ma una volta raggiunto il luogo prefissato, poté finalmente riposarsi per qualche istante. Si sedette in uno dei tavoli fuori dal locale e fece un gesto con la mano per attirare l'attenzione del cameriere.

I due si conoscevano ormai da tempo e, una volta che si erano scambiati un cenno del capo per salutarsi, Alfred esordì dicendo <<Il solito!>>. Il cameriere fece un altro cenno e si recò all'interno del bar. Nel frattempo, l'uomo poté finalmente dare un'occhiata al giornale che aveva comprato qualche minuto fa.

Non dovette aspettare molto per vedere il ritorno del cameriere che posò un bicchiere di tè freddo alla pesca sul tavolo di Alfred. Quest'ultimo ringraziò il suo amico con un altro cenno del capo, prima di tuffarsi nuovamente nella lettura del quotidiano. Passatempo che interrompeva saltuariamente per sorseggiare la bibita che aveva ordinato.

E fu proprio durante una di queste pause che intravide, poco lontano da dove si trovava, quello che sembrava essere un altro suo amico. Lo osservò per qualche istante per essere sicuro di non sbagliare e fare una brutta figura. Tale individuo si avvicinò leggermente e questo gli diede la possibilità di confermare il suo sospetto.

<<Ma sei proprio tu, Walter!>> esclamò Alfred, salutando l'uomo con un gesto della mano.

L'interlocutore ricambiò il saluto e si avvicinò al tavolo muovendo la sua sedia a rotelle, prima di aprire bocca.

<<Ehi Alfred, come te la passi?>> ribadì l'uomo.

<<Non mi posso proprio lamentare, oggi è una bellissima giornata, dopotutto.>> replicò felicemente Alfred, prima di aggiungere <<A te invece come vanno le cose?>>.

<<Insomma, mi sto ancora abituando a... Beh, hai capito...>> disse l'uomo, fissando con lo sguardo la sua sedia a rotelle.

Alfred conosceva bene la situazione del suo amico, a causa di un'incidente, Walter aveva perso la sensibilità alle gambe. In pratica non poteva più muoversi liberamente, nonostante ciò, era un miracolo che fosse ancora vivo. L'uomo era sopravvissuto ad uno scontro frontale ad alta velocità con un'altra auto, la scena aveva fatto il giro della nazione, se ne parlò per parecchio tempo.

Per questo motivo Alfred cercò di tirargli un po' su il morale con una delle sue solite battute <<Hai ragione, non è facile essere un handicappato...>> esordì, per poi aggiungere <<Ma vedi il lato positivo, almeno non sei negro!>>.

Dopo essersi fatto una risata, Walter ribadì <<Hai proprio ragione, dio me ne scampi!>> alzando in seguito le mani.

<<E poi, guarda qua.>> tornò a parlare Alfred, indicando l'articolo in prima pagina del giornale che aveva comprato <<Hanno arrestato la scimmia che voleva interpretare la sirenetta nel film di qualche anno fa!>>.

Il suo interlocutore si avvicinò per dare un'occhiata al quotidiano, prima di aprire bocca <<Cavolo, era una delle attrici negre più ricercate. Ci hanno messo parecchi anni per trovarla.>>.

<<Eh già, ma tutto è bene ciò che finisce bene, come si dice.>> replicò l'uomo, aggiungendo poi <<Ricordo ancora quei giorni, non smettevano più di ammorbarci con film pieni di negri, ormai i cinema erano diventati degli zoo!>>.

Walter replicò inizialmente con una sonora risata, poi, dopo essersi ripreso, disse <<Chissà invece se hanno scoperto qualcosa sul regista di Luce Lunare. Se non erro è il ricercato numero uno.>>.

<<Beh, ci mancherebbe, chi non vorrebbe arrestare un tizio che come protagonista del suo film non ha scelto solo un negro, ma anche un frocio? Ci credo che i buonisti da salotto ed i sinistri si siano bagnati e abbiano inondato questa porcheria di Oscar e premi vari, ma per fortuna la pacchia è finita.>> esclamò, con una certa foga, Alfred.

Una volta resosi conto di aver alzato la voce, cercò di sdrammatizzare la situazione con un'altra battuta <<Se oltre ad essere frocio e negro il protagonista fosse stato anche handicappato, avrebbero dato vita al sogno erotico dei buonisti!>>.

Per la terza volta il suo interlocutore apprezzò l'ironia, come si poteva intuire dalla nuova risata che si stava facendo. A quanto pare però, era pronto ad abbandonare il teatrino comico messo in scena dal suo amico.

<<Scusami Alfred, ma adesso devo andare. Grazie per la compagnia, ci si rivede!>> dichiarò, prima di salutare il suo interlocutore con un gesto della mano.

Dopo aver ricambiato con un cenno del capo, Alfred tornò nuovamente ad immergersi nella lettura. Ormai aveva finito di sorseggiare la sua bibita, quindi non c'era molto altro che poteva fare. Ma la situazione stava per cambiare.

Mentre l'uomo era intento ad appoggiare sul tavolo i soldi necessari a pagare la sua bibita, venne distratto da una donna che stava passando di lì. A dire la verità era attirato dalla sua bellezza, non appena la vide, non fu più in grado di staccarle gli occhi da dosso. L'osservava come se non avesse mai visto prima una creatura del genere.

Era così stordito da tale bellezza che, senza nemmeno accorgersene, esclamò <<Wow, che topona!>> con un certo impeto. Si rese subito conto di aver alzato un po' troppo il volume, ma ormai era fatta.

Quel commento non era sfuggito nemmeno alla donna che, dopo essersi fermata, decise di raggiungere Alfred. Gli si parò proprio davanti, il suo viso non prometteva niente di buono, non nascose l'ira che provava per quel commento. Il tutto venne confermato dalle prime parole che la donna fece fuoriuscire dalla sua bocca <<Ma come ti permetti?>>.

L'uomo invece continuò ad osservarla come se non fosse accaduto nulla <<Ehi, siamo in un paese libero, posso dire quello che mi pare e piace.>> esordì Alfred, aggiungendo poi <<Soprattutto quando una donna va in giro con una minigonna del genere.>> indicando con l'indice l'indumento.

<<E questo cosa c'entra? Adesso non posso andare in giro come mi pare e piace senza che qualcuno mi dia fastidio?>> replicò la donna.

<<Te lo dovevi aspettare, ormai dovrebbe sapere come sono fatti gli uomini.>> fu la risposta dell'uomo, che aggiunse <<Oppure per caso lei è una buonista che sbava dietro al politicamente corretto? In questo caso dovrei allertare la polizia per farla arrestare!>>.

La donna non parlò subito, rimase in silenzio per qualche istante, prima di aprire bocca <<Ah, non vuoi il politicamente corretto, dici? Allora sai cosa?>> dopo una seconda pausa, aggiunse <<Sei solo un lurido, sporco e porco trippone, nient'altro.>>.

Questa volta fu Alfred a non reagire immediatamente. Restò bloccato sulla sua sedia per qualche secondo, prima di prendere il suo giornale ed alzarsi. Anche lui si prese una seconda pausa e, come un fulmine a ciel sereno, invece di parlare, diede una testata alla donna, colpendola dritta sul naso.

La bella creatura che aveva catturato l'attenzione dell'uomo si trovava adesso stesa a terra, con il naso che era diventato un rubinetto che sgorgava sangue. Ma Alfred non aveva ancora finito, perché solo dopo aver colpito la sua interlocutrice, tornò a parlare.

<<Prima di tutto non si dice trippone, ma curvy.>> esordì, aggiungendo poi <<Inoltre non sono grasso, ma ho le ossa doppie.>> una volta finito di parlare, diede un altro calcio alla donna.

Attirato dai rumori, il cameriere si avvicinò all'uomo e, preoccupato, gli chiese <<Ehi Alfred, ma che cavolo è successo?>>.

<<Oh, niente di che Bob, mi ha solo insultato e l'ho rimessa in riga.>> spiegò Alfred.

<<Meno male, mi ero preoccupato, allora hai fatto bene.>> tutto d'un colpo, il cameriere tornò tranquillo.

<<Ci mancherebbe. Adesso vado, ci vediamo.>> disse l'uomo, prima di abbandonare il bar.

Nonostante ciò, Alfred era ancora infuriato, la donna gli aveva rovinato quella che era una splendida giornata.

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